Di nuovo in marcia con un’idea chiara: NoTav
Sabato 19 maggio ci rimetteremo in marcia con una manifestazione da Rosta ad Avigliana, alle porte della Valle di Susa e al centro della tratta italiana dei progetti TAV Torino Lione.
Non ci siamo mai fermati a dire il vero, da ormai 30 anni, contrastiamo quest’opera inutile, devastante e finora mai cominciata sul serio.
Ragioni supportate da studi, dati e analisi che hanno dovuto far ammettere, persino alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, che le previsioni sulle quali si è fondato il progetto erano sbagliate (consapevolmente?!): il traffico di merci non è cresciuto e non crescerà, la linea esistente già ci collega con la Francia ed è in grado di funzionare anche in futuro.
Ragioni portate avanti con una lotta popolare che ci ha visti divenire nemico pubblico numero uno perché non abbiamo mai abbassato la testa di fronte a nessuna imposizione.
Oggi più che mai il nostro NO TAV è attuale e motivato perché basterebbe avere un po’ di buon senso per capire che si deve investire il denaro pubblico sulle vere priorità del Paese, anziché in grandi opere utili solo a chi specula sulla loro costruzione.
In questi giorni che si discute di un “governo del cambiamento” (?!) vogliamo ribadire, a tutti gli schieramenti politici, con forza, che i soldi pubblici per rispondere alle esigenze del Paese ci sono, basta chiudere subito con la Torino Lione e le altre opere inutili!
Abbiamo edifici scolastici da mettere in sicurezza per i nostri figli, ospedali da potenziare (e non da chiudere) per la nostra salute, case e comunità colpite da terremoti da ricostruire. E abbiamo incendi senza Canadair, la paura di frane e inondazioni a ogni pioggia più intensa, intere aree del Paese ammorbate dall’inquinamento. Gli investimenti devono essere indirizzati alla difesa, alla bonifica e alla valorizzazione dei nostri territori, affinché possano finalmente offrire vere opportunità di dignità, diritti e lavoro per tutti.
Poche ore fa l’Italia è stata deferita alla Corte di Giustizia europea per il superamento dei limiti di inquinamento dell’aria per le polveri fini (PM10), rischiamo di dover pagare sanzioni di milioni di euro per svariati anni. Le risorse servono per il trasporto pubblico locale e la mobilità sostenibile, non per chimere ad alta velocità.
Auspichiamo che la fine della Torino Lione, esempio di tutte le grandi opere inutili, non venga sacrificata sull’altare di un contratto di governo, ma al contrario, sia la prima spinta verso un futuro diverso.
Da parte nostra, “spingeremo” per tutto il tempo necessario per vincere questa battaglia, consapevoli di essere della parte della ragione, convinti di incarnare un interesse collettivo che va ben fuori dai confini della nostra Valle, ma che qui, con questo progetto scellerato, trova il suo centro.
Movimento no tav