Io ricomincio da qui!
Dove eravamo rimasti?
Difficile a dirsi, comunque coprire un buco così vasto come la durata della mia assenza non è e non sarà facile.
Non è facile nemmeno spiegare il perchè di questa mia assenza.
Un insieme di cose.
Qualcuno dice che sono depressa.
Si, forse.
In questi anni ho dovuto superare ostacoli mentali per me impensabili.
Ho dovuto arrendermi al fatto che gli uomini e le donne della politica spesso non fanno “le cose per bene” con rispetto per le istituzioni e per gli elettori (un conto è dirlo al bar o scriverlo sui social, diverso è toccarlo con mano).
Ho dovuto arrendermi al pensiero che la Giustizia spesso non ha la G maiuscola e anzi, vien da pensare che venga mossa da voglia di persecuzione e/o che possa essere usata come braccio politico (come? Ma il ventennio e le altre dittature di destra e di sinistra non erano un lontano ricordo del passato?).
Ho dovuto arrendermi al fatto che il cittadino, il bravo cittadino diligente sia considerato, sempre, meno di zero, un infinitesimale bruscolino di polvere che nemmeno vale la pena di spingere via dal bavero della giacca (ovvio: a meno che i bruscolini non si uniscano con fierezza e determinazione, in quel caso salgono alla ribalta i primi due “ostacoli”).
Ho accettato queste cose, le ho perfino digerite.
Direte: “ma se le hai digerite, perchè la depressione allora?”.
Perchè non sono mai riuscita a rassegnarmi al dubbio che i politici che ci ritroviamo (sempre più “ritrovavamo”, spero) fossero l’esatta prosecuzione alla maggioranza dei miei pari: i comuni cittadini.
In questo tempo ho frequentato molte persone, alcune notav, alcuni sitav e molti, troppi, disinteressati a qualunque cosa che non fosse il proprio tornaconto personale (dal “voto quello perchè lui si che fa avere gli appalti!” al parcheggiare in qualunque posto comodo per loro fosse anche in mezzo al passaggio per un’ambulanza con in mezzo una lunga serie di schifezze, più o meno gravi).
La maggioranza dei miei pari in questi anni è riuscita a disperarmi, ovvero a togliermi la speranza in un possibile cambiamento.
Poi questa mattina ho visto i risultati delle elezioni amministrative e, a prescindere dalle persone che hanno vinto (a cui va il mio in bocca al lupo per gli impegni futuri), ho pensato che c’è ancora della speranza: i miei pari sono andati a votare ed hanno prodotto un risultato, per me, strabiliante. Forse non tutto è perduto: i cittadini hanno sollevato la testa, si sono informati (voto di protesta? Ma mi faccia il piacere!!!) e hanno prodotto un risultato che ancora ieri credevo impossibile.
E così intendo ricominciare da qui ringraziando chi in questo tempo ha continuato a lottare e a sperare anche per me senza farsi sopraffare dalla disperazione, dalle prime donne, dallo schifo.
Vi lascio un esilarante articolo di Andrea Scanzi su Il fatto quotidiano e un video di Alessandro di Battista e Luigi di Maio che mi è piaciuto molto perchè sottolinea che comincia ora la parte difficile, perchè chiedono ai cittadini di partecipare, e soprattutto perchè mi ha commosso sentire parlare di Popolo Sovrano