Nei lavori a Chiomonte utilizzato materiale illecito
TORINO, 18 NOV - Le strade del cantiere del Tav a Chiomonte, in Valle di Susa, sono state asfaltate con materiale trattato in modo illecito. E' quanto ha detto in tribunale a Torino un avvocato, Massimo Bongiovanni, durante il suo intervento al processo di 'ndrangheta "San Michele".
Bongiovanni è il legale di parte civile di due Comuni valsusini, Sant’Ambrogio e Chiusa San Michele. Secondo l’avvocato, dall’incrocio di intercettazioni e testimonianze si ricava che per eseguire i lavori è stato impiegato del fresato d’asfalto, un “rifiuto speciale” – prodotto dalla frantumazione di strade – che “non può essere riutilizzato”. E’ inoltre probabile, sempre secondo Bongiovanni, che il materiale provenga da una cava a Sant’Ambrogio su cui si è indagato nel corso dell’operazione “San Michele”. Bongiovanni ha affermato che questo episodio riguarda due dei nove imputati, gli imprenditori Ferdinando Lazzaro (accusato di reati ambientali) e Giovanni Toro (accusato di concorso esterno in associazione mafiosa). “Il primo – ha detto – ha introdotto il secondo per la costruzione ex novo delle strade all’interno del cantiere, oggi considerato un sito di interesse strategico dello Stato”.
Fonte Ansa